Anatomia
Ci sono diversi tipi di bicicletta, da corsa, mountain bike, city bike, ecc... ma con tutte le loro differenze hanno comunque componenti di base simili: telaio, ruote, trasmissione, freni, sterzo, manubrio e sella.
Telaio. Il telaio «a doppio triangolo» è semplice e ha una struttura rigida; le bici con telai aperti (da donna) sono flessibili, quindi una parte dell'energia impiegata a pedalare è assorbita dal telaio. Per lo più sono in lega (acciaio, alluminio o in titanio). Sono comunemente brasati o saldati a TIG. Quelli del primo tipo hanno i tubi brasati (lo stesso che saldati, ma a una temperatura più elevata) in alette di metallo pretagliate; nel secondo tipo i tubi sono saldati senza ricorrere a congiunzioni. Tra gli altri metodi figurano la brasatura fillet, cioè senza alette, e l'incollatura. Gli angoli del telaio sono determinanti per l'assetto di guida. Per altri particolari in proposito vedi p. 160.
Forcelle. Le forcelle svolgono un ruolo fondamentale. A pari configurazione delle altre parti del telaio, un tubo dello sterzo con raggio di curvatura meno accentuato implica l'impiego di forcelle meno verticali e conferisce maggiore stabilità allo sterzo; un raggio di curvatura maggiore, invece, determina una sterzata più rapida, ma richiede più attenzione da parte di chi pedala. Per capire gli effetti di un raggio di curvatura maggiore osservate come sterza un motorino tipo chopper.
Cromature. Alcune componenti accessorie del telaio, le guide dei cavi, gli occhielli per attaccare portapacchi, parafanghi e portaborracce, nonché forcelle e forcellini possono essere cromati.
Manubrio. Il manubrio con piega da corsa è usato sulle bici da corsa e sulle bici da turismo; il manubrio all'americana sulle mountain bike e sulle bici da città. Il secondo tipo permette di posizionare le mani in un solo modo, perciò molte MTB hanno delle impugnature aggiuntive, dette « protesi ». Le leve dei freni e del cambio sono facilmente raggiungibili, in quanto integrate al manubrio nei pressi delle estremità.
Deragliatore. Serve a far salire la catena da un ingranaggio all'altro, ha questo nome perché fa deragliare la catena. Viene azionato da un cavo e lavora secondo il semplice principio del parallelogramma. Il deragliatore posteriore, comunemente detto « cambio », ha un braccio che serve a tendere la catena quando sono impiegate le ruote dentate più piccole.
Serie sterzo. Consente,grazie a un sistema interno di rondella,calotte,coni e sfere,di raccordare il tubo dello sterzo alla forcella anteriore e far sì che questa sterzi quando si gira il manubrio.
Cannotto reggisella. L'altezza dovrebbe essere regolata in base a quella del ciclista. L'angolo della sella e le posizioni di prua e di poppa sono anche regolabili.
Movimento centrale. La scatola del movimento ospita il perno su cui girano le pedivelle.
Guarnitura. Alla pedivella destra è collegata la guarnitura, cioè le ruote dentate anteriori; una sulle bici da strada, sulle BMX e su alcune bici da città, due sulle bici da corsa, e tre sulle mountain bike, la maggior parte delle bici da città e le bici da turismo. Più è grande la guarnitura anteriore e più piccola è la ruota dentata posteriore, più volte girerà la ruota a ogni giro delle pedivelle (il che aiuta ad andare più veloci). Al contrario con una piccola guarnitura e una grande ruota dentata posteriore è più facile pedalare in salita.
Cassetta. Gruppo di 7,8,9 o 10 ruote dentate di diversa grandezza che si adatta sul mozzo posteriore. Potete adottare diverse ruote dentate per cambiare rapporto.
Attacco del manubrio. Stringe il manubrio ed è attaccato alla fine della forcella, attraverso il tubo di sterzo. Il peso e il raggio di curvatura dell'attacco del manubrio determinano la direzione del manubrio, e perciò quanto il ciclista debba protendersi o stare eretto. Gli attacchi convenzionali possono essere alzati o abbassati; quelli stile Headset si trovano su molte MTB, ma mancano nelle bici da città.
Cavo del cambio. Un cavo d'acciaio inguainato che attiva un deragliatore appena la leva lo tira e lo allenta. La guaina lo tiene sempre in tensione.
Leva del cambio. A volte è chiamata shifter. I cambi moderni sono indicizzati, il che permette di cambiare con un semplice scatto in avanti o indietro della leva, senza ulteriori aggiustamenti.
Cerchio. Una volta veniva realizzato semplicemente in acciaio, oggi il tipo in lega viene montato su tutte le bici di qualità superiore. Il cerchio inoltre costituisce la superficie di presa dei pattini del freno.
Pneumatico. A ogni tipo di bicicletta corrisponde un pneumatico con larghezza, battistrada e pressione diversi. Una MTB avrà pneumatici scolpiti larghi circa 60 mm, le bici da corsa li posseggono lisci, gonfiati a una pressione maggiore e con una larghezza di soli 18-20 mm.
Camera d'aria. La parte interna del pneumatico. Predominano due tipi di valvole: le Schraeder (tipo valvola per pneumatico da automobile) e le Presta, per pneumatici ad alta pressione.
Freni. In genere i freni esercitano la loro azione sul cerchio della ruota e sono composti da una leva, uno o più cavi, due pattini, un bullone-perno e molle che allargano i pattini quando l'azione frenante ha termine. I freni a cantilever (nella foto) sono semplici ed efficienti, e vengono montati su bici da città, MTB e bici da turismo. Le bici da corsa sono invece provviste di freni a tiraggio laterale. Per altri tipi di freni vedi p. 158.
Cuscinetti. Per minimizzare l'attrito, la serie sterzo, i mozzi, i pedali e il movimento centrale sono forniti di cuscinetti a sfera in acciaio, spesso racchiusi in una scatola e funzionanti tra le due superfici della sfera.
Pedale. Sulle bici da corsa e sulle MTB di migliore qualità i pedali senza fermapiedi trattengono le scarpe più di quanto gli attacchi degli sci non bloccano gli scarponi. Molti cicloturisti usano un pedale piatto provvisto di fermapiedi.Le bici da turismo, le BMX e le bici da città hanno pedali piatti utilizzabili con scarpe normali.
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